" Se esiste un problema, esiste anche la sua soluzione "
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AUTOSTIMA
“Il più grande spreco del mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che possiamo diventare”. (Buddha)
Ai giorni nostri, si sente molto parlare di questo concetto a tal punto che l’espressione è entrata sempre più a far parte del linguaggio di tutti noi.
ANSIA
I modi e i luoghi dell’ansia, fino ad arrivare a sperimentare il panico, sono i più svariati e ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita l’esperienza di sentirsi sopraffatto dalla paura.
L’ansia è una combinazione di emozioni negative che includono paura, apprensione e preoccupazione, spesso accompagnate da sensazioni fisiche come palpitazioni, vertigini, insonnia, dolori al petto, respiro corto, nausea, emicrania, tremore, etc…
ATTACCHI DI PANICO
Il panico viene definito come la forma più estrema della paura che, se al di sotto di una certa soglia rappresenta una risorsa che consente di allertare l’organismo di fronte a situazioni di pericolo, al di sopra di questo limite diviene patologia.
FOBIE
La paura è una sensazione di base caratteristica non solo dell’uomo, ma di tutti gli esseri viventi. E’ funzionale in quanto prepara ad una reazione di difesa qualora si sia in presenza di uno stimolo minaccioso.
Nell’uomo però questa sensazione viene influenzata da molti fattori che vanno ben al di là di quello prettamente istintivo.
OSSESSIONI E DUBBIO PATOLOGICO
E’ caratterizzato da pensieri, sensazioni o immagini vissute come intrusive e generano paura e ansia. Proprio per questo motivo la persona tenta di scacciarle via, ma più si cerca di sconfiggerli, di eliminarli e di non pensarci, più sono presenti.
Una sorta di film che avviene nella mente della persona che diviene ostaggio di se stessa e che la distrae dalle usuali attività quotidiane fino, a casi estremi, a bloccarla.
DISTURBO OSSESSIVO - COMPULSIVO
La persona sulla base di una sensazione comincia a mettere in atto dei comportamenti, azioni o pensieri, per tenere a bada la sensazione di paura. Inizia a metterli in atto e vede che questa modalità funziona, quindi continua ad utilizzarli.
In seguito però ciò che in un primo momento era volontario si trasforma in qualcosa di cui la persona non riesce più a fare a meno, diventando una vera e propria”compulsione” che prende sempre più spazio e lo invalida sempre di più.
IPOCONDRIA E DISMORFOFOBIA
Si esplica nella eccessiva preoccupazione riguardo la propria salute fino ad arrivare in alcuni casi alla certezza di avere una malattia, per risolvere la quale vengono messi in atto i seguenti comportamenti:
– nella convinzione di essere malate vivono costantemente in allerta in un continuo ascolto dei segnali provenienti dal proprio corpo, invariabilmente interpretati come indizio della presenza di una malattia;
DISTURBI SESSUALI
I principali disturbi sessuali che si evidenziano nella clinica sono:
Difficoltà o disturbo di erezione: è una ricorrente o persistente impossibilità da parte dell’uomo nel raggiungere o mantenere un’erezione adeguata fino al completamento del rapporto sessuale, in assenza di patologia organica o abuso di alcol.
DISTURBO POST TRAUMATICO
La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale ha vissuto o si è confrontata con un evento/i che ha implicato la morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri ed ha sperimentato una paura intensa, sentimenti di impotenza o di orrore.
Nel disturbo post traumatico c’è stato un trauma al quale la persona pensa continuamente e c’è un continuo rivivere l’evento. Lo vive come ancora presente.
INFANZIA E ADOLESCENZA
Le difficoltà più frequenti riscontrate nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza sono:
– paura del buio
– enuresi e encopresi: volontario o involontario rilascio ripetuto di urina, o feci, nei vestiti o a letto in una fase di sviluppo in cui il controllo degli sfinteri dovrebbe essere acquisito. Di solito dopo i quattro anni e si verifica in modo e in luoghi inapproppriati per il contesto sociale e culturale del bambino.
PROBLEMI RELAZIONALI
Gli ambiti nei quali possono presentarsi problemi relazionali sono i rapporti amicali, sentimentali, in famiglia tra genitori e figli, al lavoro.
L’obiettivo della terapia strategica è individuare ed interrompere il circolo vizioso di tutti quei comportamenti, atteggiamenti e/o modalità comunicative disfunzionali messi in atto dalla persona, il più delle volte con intenzioni buone; inoltre fornire indicazioni al fine mettere il soggetto nella condizione di sapersi relazionare con gli altri in modo efficace.
INTRODUZIONE - DISTURBI ALIMENTARI
Il modello di Psicoterapia Breve Strategica elaborato da P.Watzlawick e Giorgio Nardone, poi sviluppato fino ai giorni nostri dal centro di terapia strategica di Arezzo in collaborazione con gli studi affiliati in tutto il mondo, si è dimostrato, il più efficace ed efficiente nel trattamento delle varie tipologie di disturbo alimentare.
ANORESSIA
È caratterizzata da una graduale e progressiva diminuzione della quantità di cibo ingerita con conseguente calo di peso, notevolmente al di sotto del proprio peso forma.
Nella maggior parte dei casi insorge dopo una dieta dimagrante e si esplica in termini strategici come un tentativo di controllo tanto ben riuscito da non poterne più fare a meno. Al di sotto di un certo peso, infatti, la percezione del corpo si distorce come se la persona indossasse delle lenti deformanti per cui, più il peso diminuisce più il corpo sembra gonfiarsi.
BULIMIA
È caratterizzata dall’ingestione di massicce quantità di cibo che determina un incremento ponderale al di sopra del proprio peso forma.
Da un punto di vista strategico si possono distinguere tre tipologie fondamentali:
– continua ingestione di cibo durante tutto il corso della giornata in assenza di vere e proprie abbuffate. Il peso corporeo aumenta in maniera esponenziale con un usuale manifestazione di problematiche legate al sovraccarico cui vengono sottoposte le funzioni corporee in relazioni al peso eccessivo.
BINGE - EATING
Si caratterizza per l’alternanza tra lunghi periodi di digiuno e massicce abbuffate.
La sensazione prevalente è quella di doversi difendere dalle abbuffate, per il timore di aumentare di peso.
La tentata soluzione che la contraddistingue è il digiuno, che può durare anche giorni interi e rende la persona proprio come una pianta assetata nel deserto per cui, giorno dopo giorno, il corpo e la mente sentono sempre più la necessità e il desiderio di cibo, tanto che nel momento in cui la persona assume cibo finisce poi per perdere il controllo e si abbuffa in maniera smodata.
VOMITING
La sindrome da vomito o vomiting, definita nella nosografia classica come bulimia, rappresenta un disturbo a sé stante, con una struttura di funzionamento differente per il quale di conseguenza, occorre una topologia di intervento differente dal punto di vista delle tecniche adottate per la sua risoluzione.
Questo disturbo si struttura inizialmente utilizzando il vomito come principale tentativo di riparare ai “danni” compiuti dall’assunzione di cibo. In seguito, proprio come accade a tutto ciò che viene ripetuto per un certo periodo di tempo, il mangiare per vomitare diviene un vero e proprio rituale compulsivo basato sul piacere.
DEPRESSIONE
Il modello strategico, sulla base della ricerca intervento costantemente in evoluzione, definisce la persona depressa come colui che:
– assume un atteggiamneto da “vittima” di se stessa o degli altri lamentandosi in continuo della propria situazione
– rinuncia a svolgere attività quotidiane, lavorative, ludiche o di relazione chiudendosi sempre più in se stesso. (A volte il lavoro è mantenuto per motivi economici)
IPNOSI
“CURATI USANDO LA FORZA E L’EQUILIBRIO DELLA MENTE”
L’ipnosi medica è uno strumento molto potente tramite il quale si possono curare moltissime patologie acute e croniche, sopratutto quelle a componente psicosomatica come la colite, la mialgia (nelle sue varie forme), gli eczemi, le cefalee ed è anche molto efficace per la cura e la gestione del dolore fisico!
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